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Logo-TornadoDa qualche giorno mi è venuta in mente qualche idea e per questo ho dato un po un’occhiata a qualche strumento che mi poteva aiutare nello sviluppo. lo avevo già provicchiato, ma in questo weekend l’ho testato un pochettino di piu e credo sia la soluzione ad alcuni dei miei problemi. Vi starete chiedendo di cosa parlo, non se avete letto il titolo del post, ma se utilizzate  FriendFeed allora avete già testato le alcune delle potenzialità di  Tornado, un web server open source scritto in Python. Tornado realizzato dagli sviluppatori di Facebook, il noto social network per chi non lo sapesse, e messo a disposizioni di tutti distribuendo i sorgenti da settembre 2009 sotto Apache Licence Versione 2.0.
Ma cosa è Tornado e cosa fa? Come ho detto prima è un web server scalabile, non-bloccante, snello ad alte prestazioni che lo rendono particolarmente utile per i servizi web in real time. Il core, composto da un codice molto snello, quasi minimale direi, va a tutto vantaggio della velocità d’esecuzione e di una certa libertà concessa al programmatore. Non so se questa snellezza è dovuta all'”immaturità” del progetto, idea rafforzata dall’approccio piuttosto essenziale nella gestione del logging e della sicurezza, oppure se c’è stata una scelta ponderata nello scrivere il codice non tenendo conto di queste caratteristiche.
Esistono altri framework web che adempiono agli stessi scopi e molto più noti e popolari come DjangoTwisted, quest’ultimo, certamente più complesso e anche più sofisticato nei meccanismi interni visto anche il supporto a molti più protocolli. Tornado invece si come approccio e semplicità si avvicina molto più a web.py o all’AppEngine di Google, ma con ottimizzazione sul non-blocking e su alcuni strumenti.
Tornado può essere scaricato all’indirizzo tornado-0.2.tar.gz ed io l’ho provato su Snow Leopard su Linux, richiede PycURL e le librerie JSON.
Ma vediamo un po come si installa e qualche linea di codice per metterlo in moto, il resto è demandata alla vostra fantasia.
Scaricate lo zip dal link precedente e aprite una finestra di terminale e digitate:

Mac OS X 10.5/10.6


sudo easy_install setuptools pycurl==7.16.2.1 simplejson

Ubuntu Linux


sudo apt-get install python-dev python-pycurl python-simplejson

e poi decomprimete Tornado, posizionatevi nella cartella e procedete con l’installazione:


tar xvzf tornado-0.2.tar.gz
cd tornado-0.2
python setup.py build
sudo python setup.py install

Ora non ci resta che aprire il nostro editor di fiducia e creare il nostro primo web server:


import tornado.httpserver
import tornado.ioloop
import tornado.web

class MainHandler(tornado.web.RequestHandler):
    def get(self):
        self.write("Ciao, giasone")
        
class MyHandler(tornado.web.RequestHandler):
    def get(self):
        self.write("My custom request")

application = tornado.web.Application([
    (r"/", MainHandler),
    (r"/myrequest", MyHandler),
])

if __name__ == "__main__":
    http_server = tornado.httpserver.HTTPServer(application)
    http_server.listen(8888)
    tornado.ioloop.IOLoop.instance().start() 

ora non vi resta che salvare, poi aprite il terminale e chiamare il vostro script python nomefile.py e visitate l’indirizzo http://localhost:8888/ o http://localhost:8888/myrequest dovreste vedere nel vostro browser le 2 stringhe. Non so se questo vi puo bastare, ma come potrete ben capire le potenzialità sono tante se poi consideriamo che l’integrazione con i più diffusi database come SQLite e MySQL è semplice allora vi si aprira un mondo.
Non vi resta che mettervi a lavoro quindi per il momento è tutto, se avete dubbi commentate o contattatemi.

– Fine –
Postato con Kblogo

SSH FishIn questa breve guida vi illustrerò brevemente come generare delle chiavi SSH per utilizzarle sui vari servizi on-line oppure sui vostri server nel caso vogliate aumentare il grado di sicurezza nella comunicazione.
Generare una chiave SSH su GNU/Linux, MAC OSX o altri *nix based è un processo semplice se si seguono attentamente questi piccoli passi:

1. Apriamo il nostro terminale, ad esempio Konsole se si sta utilizzando GNU/Linux con KDE oppure Terminal.app che trovate in /Applicazioni/Utilità se si sta utilizzando OSX.

2. Verifichiamo che nella nostra home non ci sia di già un portachiavi, se così fosse allora non avete bisogno di leggere questa guida. Se invece nella vostra home, sotto ~/.ssh non c’è nulla o trovate solo un file chiamato known_hosts allora possiamo continuare a leggere.

3. Procediamo con la generazione di un nuovo portachiavi, optiamo per un algoritmo RSA

$ ssh-keygen -t rsa -C "youremail@gmalo.com"
Generating public/private rsa key pair.
Enter file in which to save the key (/Users/youruser/.ssh/id_rsa):
Enter passphrase (empty for no passphrase):
Enter same passphrase again:
Your identification has been saved in /Users/youruser/.ssh/id_rsa.
Your public key has been saved in /Users/youruser/.ssh/id_rsa.pub.
The key fingerprint is:
31:af:34:33:cf:dd:a4:82:10:7b:f0:86:e9:40:b2:db youremail@gmalo.com
The key's randomart image is:
+--[ RSA 2048]----+
|     .+   +      |
|       = o O .   |
|        = * *    |
|       o = +     |
|      o S .      |
|     o o =       |
|      o . E      |
|                 |
|                 |
+-----------------+

Alla prima richiesta, riga 3, potete premere invio o specificare un nome e un posto diverso da quello di default che vi viene proposto. Vi verrà poi chiesta una password e la sua conferma, riga 4 e 5, attenzione a scegliere qualcosa di sicuro e complesso, ma non troppo visto che poi dovrete digitarla tutte le volte che usate questo portachiavi. Ovviamente i path sono differenti e variano in base ai sitemi operativi, in questo esempio siamo su un OSX.

4. Ora non vi resta che utilizzare la vostra chiave che trovate nel file ~/.ssh/id_rsa.pub, potete prenderla e copiarla dove vi serve. Nelle oprazioni di copia ed incolla state attenti a non aggiungere spazi o caratteri di nuova riga altrimenti la vostra chiave non sarà valida. Potete usare un strumento come pbcopy (OSX) e xclip (GNU/Linux) per copiare la chiave da terminale.

Come al solito se qualcuno avesse voglia di dire la sua puo usare i commenti, e trattandosi di temi molto delicati questo “articolo” non è e non vuole essere un guida completa pertanto le vostre ricerche non finiscono qui.

– Fine –
Postato con Kblogo

Scrivo questo breve post spinto dalla voglia di provare ciò che ho appena scoperto sul blog di WordPress e cioè come formattare meglio il codice postato, speriamo che funzioni. Tornando al post, come da titolo, sicuramente vi sarà capitato di lanciare dai vostri script qualcosa sulla linea di comando, e chissà quante volte avreste voluto raccogliere l’output, bhe il codice riportato fa esattamente questo:

import popen2
(stdout, stdin, stderr) = popen2.popen3("ls -la")
lines = stdout.readlines()
for line in lines:
    print line

ovviamente dovete installare il plugin, maggiori info sui linguaggi supportati o iparametri opzionali da passare li trovate qui.

Apple Mail Client

Apple Mail Client

Finalmente dopo non so quanto tempo ho deciso di riorganizzare i miei Feed RSS, che al momento erano buttati a casaccio in Mail. Ho provato a cliccare qua e là ma alla fine mi è toccto cercare in Google e l’ho trovato. In Leopard (10.5) possiamo organizzare i nostri Feed in cartelle come nella sezione “Sul mio Mac” (“On My Mac” se in inglese), per farlo basta cliccare sul feed che abbiamo inserito e andare nel menù Casella » Nuova Casella… (Mailbox » New Mailbox se in inglese) quindi apparirà la nostra cartella, ora trascina al suo interno tutti i feed che vuoi.. Fatto!!!!

accgraphsimMentre cercavo come utilizzare l’accellerometro del mio MacBook mi sono imbattuto in questo articolo che spiega come simulare l’accelerometro sul nostro IPhone Simulator visto che non c’è di default, senza l’ausilio di un vero IPhone. Come spiega Karan Vasudeva, autore dell’articolo, bisogna scaricare UniMotion che legge l’SMS (Sudden Motion Sensor) del Mac e che ritorna i valori in vari formati. Poi bisogna scaricare un’altro software, scritto da Otto Chrons, e che trovate qui. Quest’ultimo software e diviso in due parti, uno va installato sul simulatore e l’altro va incluso nei vostri programmi sotto forma di libreria semplicemente inserendo un

#import "AccelerometerSimulation.h"

a questo punto, sempre Karan, usa il suo script python che lega i 2 software e passa il risultato di UniMotion all’IPhone Simulator attraverso il codice di Otto. Ma come funziona e cosa centro io? Allora ricapitoliamo: il software di Otto, ACCSim, è diviso in 2 parti, un server e un client, il server sta in ascolto sulla porta 10552 in attesa di una stringa tipo:

ACC: , timestamp, x, y, z

il client invece e costituito in questo caso dallo script di Karan che raccoglie dalla periferica questa stringa e passata al server. A questo punto entro in gioco io, che grazie alla libreria python trovata, PyAppleSMS e di cui parlo nel post precedente, ho modificato lo script di Karan per utilizzare questo modulo in modo da rendere il tutto piu leggero e facile e con l’utilizzo di un unico script.
Per testare il tutto quindi scaricate il software di Otto, copiate ed incollate questo script python nel vostro editor preferito:

import sys, socket, time, traceback
import applesms

kCFAbsoluteTimeIntervalSince1970 = 978307200.0 # from CFDate.c

sock = socket.socket(socket.AF_INET, socket.SOCK_DGRAM)
sock.bind(('',0))
sock.setsockopt(socket.SOL_SOCKET, socket.SO_BROADCAST, 1)

while 1:
try:
x, y, z = map(lambda x: -1 * x, applesms.coords())
# change epoch to be compatible with CFAbsoluteTimeGetCurrent()
currentTime = time.time() - kCFAbsoluteTimeIntervalSince1970

accdata = ','.join(map(str,('ACC: 0',currentTime,x,y,z)))

sock.sendto(accdata, ('', 10552))
# print '% .2f % .2f % .2f' % (x, y, z)
except (ValueError, KeyboardInterrupt):
sock.close()
sys.exit(-1)
except applesms.error, e:
print 'An error occurred in PyAppleSMS module: %s' % str(e)
sys.exit(-1)
except:
traceback.print_exc()

che altro non è che lo script di Karan che però utilizza la libreria PyAppleSMS. Avviando AccelerometerGraph, un programma di esempio che trovate nella Knowledge Base di ADC e che vedete nell’immagine sopra, e lo script che trovate sopra vi accorgerete che funziona, non so quanta attendibilità può esserci nel formato fornito, ma so che funziona e legge i dati. Vi rimando alle pagine linkate quà e là per il post per le rispettve informazioni.
Spero di essere stato chiaro, se pero cosi non fosse sentitevi liberi di chiedere delucidazioni in merito, i commenti esistono per questo!!

EDIT: Funziona anche con le nuove versioni dell’IPhone SDK 3.0

– Fine –
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